La minestra di fave è un piatto antico e semplicissimo da preparare in questo periodo che con un tuffo nel passato vi farà leccare i baffi.
Quanto mi piace scoprire piatti che appartengono da secoli alla nostra tradizione gastronomica e che hanno anche il merito di essere vegani! La minestra di fave cucinata ieri da mia suocera ha avuto il duplice effetto di arricchire il mio ricettario e dimostrare ancora una volta che la nostra cucina offre tantissime possibilità per alimentarsi in maniera sana e responsabile. E inoltre mi ha riportata indietro nel tempo quando mia nonna portava a casa le fave fresche dal mercato e poi lei e il nonno sgranavano i baccelli seduti a tavola e intanto chiacchieravano.
Protagoniste della cosiddetta cucina povera italiana, le fave povere non lo sono proprio: sono infatti un legume ricco di proteine, ferro, potassio, magnesio e diversi altri sali minerali e vitamine. Naturalmente il modo migliore per assorbirne tutti i nutrienti sarebbe quello di consumarle crude in stagione ovvero in questo periodo; se invece vi va di cuocerle, allora provate questa ricetta!
Ingredienti x 4
1 kg di fave fresche sgusciate (contate almeno mezzo kg di fave con il baccello)
3 cipolle bianche
pasta a piacere
olio evo, sale e pepe qb
Come fare
Tagliare le cipolle e soffriggerle per qualche minuto in una casseruola con l’olio. Aggiungere le fave, mescolare e quindi coprire a filo con acqua fredda.
Portare ad ebollizione e lasciare sobbollire a fiamma bassa per 30-40 minuti aggiustando di sale e controllando di tanto in tanto la cottura (il tempo di cottura varia in funzione della dimensione e della tenerezza dei legumi).
Verso fine cottura delle fave, cuocere la pasta in un altro tegame: vanno bene i formati tipo conchiglia di media grandezza.
Impiattare versando prima un mestolo di fave con il sughino rimasto dalla cottura, poi la pasta, ed infine altre fave. Irrorare con un filo di olio, spolverare con pepe a piacere e gustare…calda o a temperatura ambiente.
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