Ho partecipato alla dodicesima edizione trentina di Fa’ la Cosa Giusta Trento: vi racconto in pillole chi ho incontrato e perché ne è valsa la pena!
Una domenica in fiera e in famiglia: la mia che mi ha accompagnato e quella dello staff di Fa’ la Cosa Giusta Trento che ci ha accolti, guidati e soprattutto ispirati mostrando che con la passione e l’impegno si può fare davvero tanto. Ecco il diario della mia giornata e le realtà più interessanti da seguire ( alle prossime fiere, sul web, suonando il campanello…sul modo decidete voi!).
Fiera people & family friendly.
Fa’ la Cosa Giusta Trento è una fiera a misura di persone, prima ancora che di famiglie. Ci si può andare a fare un giro, a mangiare, a fare la spesa, a incontrare amici. Arrivi in tarda mattinata e vedi persone che escono cariche di spesa, vai via nel tardo pomeriggio e c’è chi arriva per portare a giocare i bambini…

Tutti a fare la spesa!

Mele: mele antiche che pochi coltivano ancora, mele comuni e gli azzeruoli, che mele non sono ma hanno un sapore simile

Un po’ di bio?
Noi abbiamo avuto modo di apprezzare particolarmente l’area dedicata a mamme e bambini dove si poteva: allattare e cambiare i pupi in una zona tranquilla e riservata, riposarsi e rifocillarsi (fantastico che qualcuno pensi a te se sei stanca, hai il pancione o anche solo bisogno di una sedia), giocare insieme ai bambini con il pongo, le pigne, i libri, i mattoncini, i materassi, i burattini…e soprattutto con una truppa di dade a supporto!

Con Vinci nell”area tagesmutter per bimbi da 1 a 4 anni
Fiera solidale.
Fa’ la Cosa Giusta Trento è una fiera organizzata e gestita solo da volontari e non sembra a vederli sempre disponibili e sorridenti al terzo giorno di lavoro. Di più: molti di questi sono rifugiati, un fattore che a mio avviso aggiunge ulteriore valore umano ed etico a tutta l’iniziativa.
E poi è una fiera che valorizza i progetti di sviluppo sostenibile fatti col cuore: due esempi?
Il primo è l’associazione Diritti a Sud, che producendo e vendendo la loro passata Sfruttazero offrono un sostegno concreto all’agricoltura che non sfrutta le persone o l’ambiente nonché una possibilità di riscatto a chi per le vie dello sfruttamento ci è passato. Loro sono un gruppo di ragazzi di Nardò che sulle bottiglie – qui si può proprio dire – ci mettono la faccia e la loro passata, senza pesticidi né conservanti, è acquistabile tramite i gas e nei canali di commercio equo-solidale. Oppure se volete venire con me la prossima volta che vado in Salento facciamo un cargo unico!

Con i ragazzi di Diritti a Sud
Il secondo è l’Istituto superiore Fontana di Rovereto dove studenti e professori hanno dato via ad una serie di progetti di sviluppo sociale e ambientale: dall’educare a mangiare frutta a scuola piuttosto del junk food delle macchinette, all’assistenza ai disabili, al sostegno a distanza della Foresta Otonga in Ecuador attraverso una raccolta fondi per proteggere l’ultimo 2% di foresta non ancora disboscata. Chapeau!
Fiera delle seconde chance.
Mi gaso un sacco quando scopro nuovi modi per impiegare vecchi materiali in inediti utilizzi! A Fa’ la Cosa Giusta Trento ho conosciuto Altrescarpe che, oltre a fare scarpe in fibre naturali e 100% veg, si è inventata le sneakers fatte con la fibra delle pompe dei vigili del fuoco…e sono anche fighe! E poi i loro “cugini” di Rilana, che snidano vecchi abiti e scarti di produzione laniera, macinano la lana, la filano e ne fanno nuovi capi e accessori pronti da indossare; come dicono loro, è perduta la verginità (della lana), non la beltà!
E se pensate che tutto ciò sia troppo frivolo, è bastato girare l’angolo per incontrare la Bottega Solidale di Canegrate con i suoi gioielli realizzati in Cambogia con ottone di mine antiuomo e bossoli di mortaio.
Fiera del vivere sostenibile.
Della serie quando le buone idee si fanno concrete. Il tema di questa edizione di Fa’ la Cosa Giusta Trento era il giusto valore dei prodotti e la trasparenza dei prezzi: al di là delle molte teorie e discussioni che si possono fare a riguardo, ho trovato utile il cartello attraverso il quale tutti gli espositori hanno motivato sia il valore aggiunto che il prezzo di uno dei loro prodotti. Una bella operazione di trasparenza!
Infine una bella scoperta: ho conosciuto Ecobnb, il portale del turismo sostenibile in Europa: grazie a loro la prossima volta che viaggerò potrò farmi ispirare su itinerari di viaggio slow e scegliere tra vari tipi di alloggio sostenibile dall’hotel eco-friendly, all’agriturismo bio, alla casa sull’albero. Non vedo l’ora di provare!
Arrivederci, speriamo, alla prossima edizione!
Lascia un commento