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15/12/2016 by: frizzbe

Volevo farmi ritrarre il pancione e ne è uscito un ritratto di me

Non pensavo che farmi fotografare il pancione avrebbe avuto il potere di mettere a nudo la vera Beatrice, mamma e donna insieme. Potere dell’arte di Sara, fotografa e mamma, e della sua macchina fotografica.

Questa volta mi sono buttata anche io: mi sono fatta fotografare il pancione da una professionista. Vi racconto di questa esperienza e delle forti emozioni che mi ha portato, sia durante i momenti del photoshooting sia quando ho visto come siamo state ritratte, la mia pancia ed io.

pancioneSì, perchè un ritratto al pancione di una mamma può davvero trasformarsi – ho scoperto – nel ritratto intimo e vibrante della donna che lo porta. O almeno questo è successo a me, che durante la prima gravidanza avevo affidato le foto della pancia al papà, senza affatto pentirmene: sono stati momenti di complicità e gioco tenerissimi e le fotografie che ci portiamo dietro da quell’esperienza – foto spontanee scattate al mare, a letto, in giro – ci parleranno per sempre della curiosità e della trepidazione che crescevano in noi man mano che la maglietta si tendeva.

Questa volta di foto ne abbiamo scattate meno: il piccolo Brando paga il fatto di avere due genitori più indaffarati alle prese con il fratellino e forse un po’ meno trepidanti perché – non ce ne volere Brando – ci siamo già passati. Ma non è questo il motivo per cui ho deciso di regalarmi un ritratto professionale, o almeno non solo. E devo anche confessare che i ritratti di mamme col pancione non mi avevano particolarmente fatto desiderare di fare questa esperienza: belli, per carità, ma non sentivo inondata di emozione.

La svolta è “scattata” la sera che ho conosciuto Sara Scamarcia, la mia fotografa. Sara che non è solo una fotografa di maternità, ma ha una storia alle spalle da fotografa pubblicitaria e poi…è diventata madre. E ha così oggi unisce l’arte di ritrarre le persone con la sintonia “da mamma a mamma”.

E’ proprio grazie a questa sintonia che si è subito sentita che sono uscite queste belle foto: perché se non sei una modella e magari davanti alla macchina fotografica sei anche un po’ impacciata e non sai dove mettere le mani, avere di fronte una persona che può capire le emozioni di quando aspetti un figlio e decidi di mettere a nudo la parte più preziosa del tuo corpo aiuta a lasciarti andare.

Lo shooting con Sara per me è stato questo: mostrare la mia maternità non di fronte ad una macchina fotografica, ma ad una persona che man mano che ascoltava i miei racconti riviveva le sue emozioni insieme alle mie, fino a farsi venire la pelle d’oca sulle braccia.
Mentre lei scattava le raccontavo chi ero prima di diventare mamma e la trasformazione grande che vivo da due anni a questa parte: i momenti di immensa felicità e le preoccupazioni per il lavoro, le aspirazioni del blog e l’inquietudine per il futuro, la solitudine che inevitabilmente la mammitudine ti porta. E che come tutto il resto sopporti, perchè sai che in ballo c’è uno dei regali più preziosi che la vita possa farti, l’essere mamma.

Ieri ho visto per la prima volta le foto selezionate e – come dice la fotografa – “postprodotte”: ho subito pensato è che quella ritratta non è solo la Beatrice mamma, ma anche la donna. La donna presa da cento cose e mille pensieri che combatte ogni giorno, cade, piange e poi si fa tornare il sorriso; e la mamma che quando riesce a fermarsi può immergersi in quel mare dolcissimo di sensazioni che solo un bambino nella pancia ti può portare.
Sono due mondi che in me convivono ma raramente si parlano e ancora più di rado vengono fuori insieme; guardando queste foto, invece, li vedo entrambi e ne sono felice.

pancione

Questa foto è la mia preferita. Non la metto in copertina perchè ho paura che il biondo mi imponga il burka. Posso però dire (e dimostrare) che non ero nuda come sembra, è photoshop. E’ sempre colpa di photoshop…

Anche per potere dire un giorno, a mio figlio, vedi Brando quella ero io quando ti aspettavo: ero più giovane, non avevo sempre il pc o le chiavi della macchina in mano, non rincorrevo solo tuo fratello e i calzini in giro per casa. Ero, come sono, una donna: oggi il pancione è andato via e quei momenti non torneranno più, ma aspettare te mi ha emozionata e trasformata nella mamma che conosci.

pancione

Grazie, Sara, per questa esperienza e per avere immortalato in immagine questo pezzo della mia vita!

Questa è la sua pagina Facebook

 

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Sono Beatrice, appassionata di vita green e salutare e di cucina vegana, due volte mamma. Romagnola, Bolognese d'adozione e cittadina del mondo.

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