Se il cervello di una donna è già di norma un crocevia trafficatissimo di pensieri, quello di una donna negli ultimi giorni prima del parto si trasforma in un raccordo autostradale multipiano a otto corsie. Ingorgato.
Saranno gli ormoni, sarà l’impazienza e l’ansia; ma negli ultimi giorni prima del parto, momento in cui dovremmo stare più tranquille, trovare pace per davvero è un’impresa.
Perché viviamo come sospese tra due piani: quello che è ed è stato e quello che sarà. E mentre un lentissimo ascensore ci porta da un piano all’altro, non sentiamo più di appartenere a nessuno dei due. O vorremmo appartenere a entrambi. O almeno fare un po’ di su e giù.
La pancia
La pancia ha assunto dimensioni pachidermiche e ogni volta che devi alzarti da una sedia o girarti sull’altro fianco inizi a pianificare minuti prima l’intero processo (così automatico per i comuni mortali) e comunque ti fai anche un segno della croce, che non si sa mai. Non entri più in nessun abito, ma tanto non ti serve perché l’80% del tempo lo trascorri in bagno a fare pipì.
Insomma la pancia non vedi l’ora di togliertela (tanto più che a toglierla del tutto ci vuole molto tempo quindi meglio iniziare subito no?)…
Però quando te la accarezzi e senti i movimenti del piccolo affittuario al suo interno non puoi non scioglierti e non pensare che dopo quelle sensazioni non le avrai più. Che quelli sono gli ultimi giorni per sussurrargli messaggi d’amore senza neanche muovere le labbra, per sentirlo una cosa sola con te. Gli ultimi giorni prima del parto e poi…ti sentirai più leggera o anche un po’ svuotata? Vince il girovita che ritorna “da donna” o quella rotondità abnorme che è femminilità pura al cubo?
Il tempo
Come in un perfetto sdoppiamento di personalità, il tempo sembra ora correre velocissimo e ora non passare mai. Ti guardi indietro e da quella riga netta sul test di gravidanza sembrano trascorsi pochi giorni. Ti guardi avanti e le due settimane che rimangono al termine superano l’orizzonte temporale della tua possibile immaginazione. E se a quelle due settimane ci guardi dentro, sei combattuta tra il non sapere come affrontare la noia (perché sì, adesso che sono gli ultimi giorni prima del parto è proprio TUTTO PRONTO!) e l’angoscia di MILLE cose ancora da fare. Quali? Chiedicelo e te le elencheremo angosciate tra i rantoli.
La macchina organizzativa
Gli ultimi giorni prima del parto la macchina organizzativa (vedi alla voce valigia per l’ospedale pronta, trasporto collaudato, marito sul pezzo, tragitto provato, affido degli eventuali fratelli concordato, ospedale allertato, farmacia svaligiata, casa pulita, culla pronta, cellulare caricato, gambe depilate e chi più ne ha più ne metta) a questo punto è pronta e ben oliata.
Sei solo tu che continui a fluttuare tra la modalità zen del “non rompetemi con queste inezie, mi sto concentrando sul respiro e la visualizzazione del bambino che deve nascere” e quella da scheggia impazzita che ripassa tutti i protocolli, ricontrolla le borse e pulisce il bagno due volte al giorno, che se poi mi arriva in casa la suocera vuoi darle la soddisfazione di trovare e far notare un bagno non splendente?
Le lune
Nuove, piene, con la gobba a levante o a ponente…Le lune che – come si sa – influiscono le nascite sono i fari che orientano le speranze del nostro viaggio al buio; per poi diventare, se non succede niente, delle emerite cavolate a cui non dare ascolto. Almeno fino al prossimo quarto!
Il parto
I pensieri sul parto sono facilmente riassumibili in: 1) fa una paura boia, che tu ci sia già passata o no, e 2) ti affascina.
L’incidenza di un di queste due componenti rispetto all’altra è del tutto soggettiva ma soprattutto totalmente instabile. Un giorno lo desideri, non vedi l’ora di provare o ripetere quell’esperienza fortissima che trasforma una donna in una madre…e un giorno vorresti che passasse da te questo calice. Al mattino ti focalizzi sulle immagini idilliache del dolce visino che ti guarda stralunato per la prima volta, al pomeriggio ti rimbombano in testa solo parole come taglio, sutura, epidurale; arrivi alla sera che non te e frega più niente e vuoi solo partorire oppure una scatola di biscotti al cioccolato e un pacco di fazzoletti con la foto di Hello Kitty sopra.
Il cibo
Mangia, che avrai bisogno di energie! M U S I C A per le orecchie della quasi mamma annoiata in preda alle voglie.
Stai leggera, guarda che ti vengono le caviglie gonfie, l’ipertensione, le vene varicose, il bruciore di stomaco…
E VABBE’, ALLORA???
Il dopo
Il dopo o lo sai già o te l’hanno prospettato. Oppure, entrambe le cose (l’altro giorno in un negozio una signora, vedendomi con passeggino e pancione, ha pensato di incoraggiarmi iniziando a proclamare “Oh mamma mia, poveretta! Mi vien da piangere per te”. Grazie comunque, sorella!).
Sai che la vita sta per cambiare inesorabilmente, in peggio e in meglio. Sai che non avrai più tempo per te, che lo smalto te lo potrai rimettere – forse – un giorno lontano, sai che non dormirai. Sai che ciabatterai per casa in pigiama alle due del pomeriggio e la tua routine sarà scandita dai pannolini, i pianti, il latte. Sai che quando vedrai finalmente quegli occhietti chiudersi ti dibatterai tra il bisogno di chiudere anche i tuoi e la necessità di alzarti e provare a fare almeno l’1% di tutto quello che ti è rimasto indietro.
Lo sai, anche se non ci sei passata ancora; e se non ci credi cambierai idea e ti ritroverai anche tu ad andare in giro con le occhiaie, gli occhi sbarrati e un disco rotto che ti esce dalla bocca e canta solo le note tristi delle tue fatiche.
E’ la vita, signore!
La buona notizia è che poi passa (anche a questo, credeteci!) e si torna a vivere, con un grande plus: quello di un trottolino che scorrazza per casa e ti chiama mamma, che ti fa morire dal ridere con le sue prime parole, che ogni giorno ti porta in mostra tutti i suoi giocattoli come se tu non li avessi mai visti. E tu ti profonderai in esclamazioni di sorpresa e ammirazione…intanto che stendi la seconda passata di smalto!
E allora, ancora una volta: meglio godersi gli ultimi giorni di “pace” o spalancare le porte di quello che deve arrivare?
Chieditelo cosa è meglio, se preferisci rimanere ancora un po’ nel tuo ormai scomodo ma conosciuto piano o arrivare subito all’incasinatissimo e bellissimo piano di sopra…che tanto non decidi tu!
[Dedicato alle mie amiche con il pancione, a chi deve partire in questi giorni e a quelle che ci sono passate. Stay tuned, Brando è in arrivo…]
Lascia un commento