La settimana scorsa Vinci ha sperimentato la scuola nel bosco: ecco cosa abbiamo scoperto e perché non vediamo l’ora di tornarci!
Una settimana per andare alla scoperta di una scuola nel bosco, la prima di Bologna; per esplorare la natura a 360° gradi e per mettersi alla prova, mamma e figlio, in un tipo di asilo diverso da quello a cui siamo abituati. Siamo stati al primo campo estivo dell’ Asilo nel bosco di Pianoro, e oggi voglio raccontarvi e farvi vedere perché non vedo l’ora di portarlo al secondo che si terrà dal 28 agosto al 1 settembre.
Sì, perché anche se questa settimana di vita boschiva ci è “costata” in termini di fatica – mia per dover fare ogni giorno più di due ore di auto per accompagnare, e di Vinci che a sera crollava spossato dalla giornata – le soddisfazioni sono state tante.
In primis la felicità di poter lasciare il mio bambino di neanche due anni in un ambiente completamente naturale a contatto con piante, terra, animali…e vederlo perfettamente a suo agio! Da mamma di città innamorata della vita “wild” nella natura, il desiderio di poter instradare i miei figli alla stessa passione per la natura è molto forte; e mi ha aiutata a portare fino in fondo questa esperienza, anche nei momenti di difficoltà.
In secondo luogo, credo che in questa settimana sia Vinci che io abbiamo imparato tanto: dalla natura, dall’approccio delle maestre del bosco, dal bosco stesso. Ma adesso basta indugiare e vi racconto perché:
- nella scuola nel bosco i bambini imparano liberamente. Nel senso che, accompagnati dalle maestre, sono loro a scegliere le attività: sì, anche a due anni hanno a possibilità di dire cosa vogliono o non vogliono fare. E nel senso che i confini della scuola nel bosco sono il bosco stesso, ovvero sono illimitati. I bambini possono giocare e muoversi ovunque (ovviamente le maestre li guardano e impediscono che si mettano in pericolo!). In questo modo imparano a prendere confidenza con la natura e con le proprie capacità. Quando sono andata a prendere Vinci al termine della prima giornata, ho trovato un sorriso a venti denti sulla sua faccia e lui che scorrazzava sicuro ovunque: sul sentiero e oltre, tra gli arbusti, arrampicandosi, facendo lo scivolo…come se nel bosco ci fosse sempre stato!
- nella scuola nel bosco le occasioni per imparare sono infinite! Ho visto mio figlio, di solito irrequieto e non abituato a concentrarsi per lungo tempo, incantarsi per un quarto d’ora con una coccinella, giocare con le formiche, abbracciare Nonna Quercia, impazzire di gioia nel giorno di visita alla fattoria degli animali e ancora di più all’inaugurazione della “cucina di argilla”!
- nella scuola nel bosco ci si fa il fisico! Sia per i piccoli che saltano, rotolano, si destreggiano tra i rami…e sia per i genitori che sono chiamati a partecipare alle attività!
- nella scuola nel bosco bisogna stare attenti…perché il confine tra libertà e pericolo è più sottile di quello a cui siamo abituati negli asili tradizionali. E questo l’ho purtroppo sperimentato dal vivo, quando ho perso di vista Vinci mentre era da solo con me e lui si è fatto un bel ruzzolone, per fortuna senza alcun danno se non alle mie coronarie! Lì ho capito, o meglio mi sono ricordata che una piccola disattenzione può costare tanto…e spero che Vinci si sia avvicinato un po’ di più a capire che quando la mamma chiama bisogna obbedirle 🙂
- nella scuola nel bosco si fanno nuovi amici. Ovunque si fanno nuovi amici, direte voi! E avete ragione…ma io credo che gli amici che ti fai in un contesto particolare, condividendo una vita avventurosa e selvaggia come quella nel bosco, in qualche modo ti rimangono dentro. Anche se a due anni non te li puoi ricordare… ma io sono sicura che non dimenticheremo presto Francesca che di Vinci si è presa cura come una sorella maggiore, Guglielmo che con Vinci era il più piccolino, e con loro gli altri bimbi nel bosco
E speriamo di ritrovarli tutti, insieme alle maestre Mirtilla e Pannocchia, al secondo campo estivo!
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